KoadSall claudio a. mittica
© claudio a. mittica 2021

il pennello di Van Gogh

Qui sopra c’é un omaggio alla mia primissima fotocamera, una Bencini Koroll II, pellicola 120mm, solido corpo di metallo in una custodia di cuoio. Era la fotocamera di mio padre ma passò nelle mie mani quando andai in colonia e poi in collegio. Sembra una pacifica pistola: miravo al mondo scattando ingenui paesaggi e ritratti floreali. Fu molti anni dopo che potei permettermi di comprare la mia prima reflex: l’inevitabile Zenit E ! E con lei arrivò il piccolo laboratorio per sviluppare e stampare in B&N. Poco tempo dopo fu la volta di una bella Olympus OM-1 con 3 obiettivi; fu subito infilata nello zaino, in viaggio per la Gran Bretagna. Come descrivere la profonda emozione di essere in un Paese amato, a raccoglierne begli scatti ? Quello che seguì non ha importanza: tanti apparecchi, lunghe pause durante le quali scattavo solo immagini di vacanza o altri eventi e poi la sorprendente era digitale. Ecco quanto. Benché questa pagina sia intitolata alla tecnica, vorrei ricordare come Man Ray rispose a chi gli chiedeva con quale camera lavorasse: «A nessuno sarebbe venuto in mente di chiedere a Van Gogh che pennelli usasse»
CANON EOS 600D  EF-S 10-18 mm f/4.5-5.6 IS STM  EF-S 55-250 mm f/4-5.6 IS II EF-S 18-55 mm F73.5-5.6 IS EF-S 24mm f/2.8 STM pancake
PANASONIC Lumix FZ-150
made by KSWeb

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© claudio a. mittica 2021
KoadSall claudio a. mittica
Up here is a heartful homage to my very first camera, a Bencini Koroll II, 120 mm film, solid metal body in a leather case. It was my father’s camera but it passed in my hands when I went to a holiday camp and then to the college. It looks like a pacific gun: I aimed to the world shooting ingenuous paysages and flowers portraits. It was several years after that I could afford buying my first reflex: the inevitable Zenit E! And with it came the little laboratory for developing and printing in B&W. Short time after it was the turn of a beautiful Olympus OM-1 with 3 lenses; soon it was stuffed in my backpack, bound for Great Britain. How to describe the deep emotion of being in a beloved Country, picking beautiful shooting of it? No matter what came after: many cameras, long time breaks during which I only shot the usual vacation or events pics and then the astounding digital gear. That’s it. Though this page is dedicated to the techs, I’d like to remember how Man Ray replied to someone asking him which cameras he used: «Nobody would have asked to Van Gogh which brushes he used»
CANON EOS 600D  EF-S 10-18 mm f/4.5-5.6 IS STM  EF-S 55-250 mm f/4-5.6 IS II EF-S 18-55 mm F73.5-5.6 IS EF-S 24mm f/2.8 STM pancake
PANASONIC Lumix FZ-150
Qui sopra c’é un omaggio alla mia primissima fotocamera, una Bencini Koroll II, pellicola 120mm, solido corpo in metallo in una custodia di cuoio. Era la fotocamera di mio padre ma passò nelle mie mani quando andai in colonia e poi in collegio. Sembra una pacifica pistola: miravo al mondo scattando ingenui paesaggi e ritratti floreali. Fu molti anni dopo che potei permettermi di comprare la mia prima reflex: l’inevitabile Zenit E ! E con lei arrivò il piccolo laboratorio per sviluppare e stampare in B&N. Poco tempo dopo fu la volta di una bella Olympus OM-1 con 3 obiettivi; fu subito infilata nello zaino, in viaggio per la Gran Bretagna. Come descrivere la profonda emozione di essere in un Paese amato, a raccoglierne begli scatti ? Quello che seguì non ha importanza: tanti apparecchi, lunghe pause durante le quali scattavo solo immagini di vacanza o altri eventi e poi la sorprendente era digitale. Ecco quanto. Benché questa pagina sia intitolata alla tecnica, vorrei ricordare come Man Ray rispose a chi gli chiedeva con quale camera lavorasse: «A nessuno sarebbe venuto in mente di chiedere a Van Gogh che pennelli usasse»

il pennello di Van Gogh

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Van Gogh’s brush